Il Libro del Mese: Diario di uno Scrutatore di Italo Calvino

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Credit: Pexel Element5 Digital
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Nel panorama letterario, Italo Calvino è un autore che ha saputo intrecciare con rara maestria narrativa la riflessione sociale. Diario di uno Scrutatore, pubblicato nel 1963, rappresenta un esempio straordinario di questa capacità, in cui la riflessione sulla politica e la società si fonde con una scrittura lucida e dettagliata.

Il testo, attraverso il punto di vista di un giovane scrutatore durante le elezioni, esplora temi che, sebbene contestualizzati negli anni ’50 e ’60, continuano a risuonare nel dibattito politico contemporaneo, soprattutto in relazione al concetto di epistocrazia.

La lettura di Diario di uno Scrutatore ha avuto un impatto profondo su di me, diversi anni fa, inducendomi a riflettere in modo nuovo e più critico sulla politica, sul voto e sulla natura della democrazia.

Non è un libro che si limita a raccontare l’esperienza di scrutatore, ma è una riflessione intima e spietata sulla complessità dell’atto elettorale e sulle sue implicazioni.

La lucidità con cui Calvino descrive le dinamiche del sistema elettorale, le contraddizioni del comportamento umano e le sue riflessioni sulla responsabilità del voto mi hanno spinto a interrogarmi sul fondamentale valore di un elettorato consapevole e informato.

Il protagonista del libro è un giovane che si trova a dover esaminare e certificare il voto degli altri, ma lo fa con uno sguardo critico sulla superficialità con cui l’atto elettorale viene talvolta vissuto. Non è solo un atto burocratico, ma un momento in cui la politica entra nella vita quotidiana delle persone. Ed è qui che Calvino mi ha fatto riflettere: in una democrazia, ogni individuo ha diritto di voto, ma quanto questo diritto è effettivamente esercitato con la consapevolezza delle implicazioni sociali e politiche? Quanto la preparazione e la comprensione delle problematiche collettive possono influenzare una decisione che avrà ricadute per l’intera comunità?

Questa riflessione mi ha portato a confrontarmi con il concetto di epistocrazia, un termine che potremmo definire come la forma di governo erede della moderna democrazia, che vuole mettere al centro del dibattito la consapevolezza dell’elettore e la competenza dei politici. Non si tratta di abolire la democrazia, ma di chiedersi se non sarebbe auspicabile una maggiore attenzione alla qualità dell’elettorato. Se la politica moderna è sempre più complessa e influenzata da dinamiche globali, sociali e tecnologiche, non sarebbe il caso di promuovere un elettorato che abbia una maggiore preparazione e consapevolezza?

Nel Diario di uno Scrutatore, Calvino non offre risposte definitive, ma ci invita a riflettere sulla qualità della nostra partecipazione politica. Il giovane scrutatore, pur partecipando a un sistema che si vuole inclusivo, avverte la frustrazione di un processo che sembra sfuggire al suo controllo, minacciato dall’indifferenza e dalla superficialità del voto. Questo mi ha fatto riflettere sull’importanza di educare e informare gli elettori, affinché ogni voto sia un atto di consapevolezza e responsabilità.

In un mondo in cui le informazioni viaggiano velocemente e la disinformazione è sempre in agguato, il libro di Calvino mi ha spinto a pensare a un’educazione civica che non si limiti alla semplice trasmissione di nozioni, ma che formi cittadini consapevoli e capaci di comprendere la complessità delle scelte politiche. La vera democrazia non può essere un processo superficiale, ma deve essere il frutto di una cittadinanza che si impegna a conoscere, a riflettere e a votare con consapevolezza.

In conclusione, Diario di uno Scrutatore non è solo una critica alla politica dell’epoca, ma un invito a riflettere sulla democrazia come sistema e sull’importanza di un elettorato formato, consapevole e informato. La lettura di questo libro mi ha aiutato a comprendere quanto sia fondamentale per la nostra società promuovere la consapevolezza civica, e mi ha spinto a riflettere, anche oggi, sull’epistocrazia e sul ruolo cruciale che la competenza e la consapevolezza devono avere nella politica.

Giuseppe Bellissimo

Sales manager in ambito assicurativo. Assessore del comune di Oleggio con delega al bilancio e agricoltura. Appassionato di filosofia, storia e politica. Libro preferito “il maestro e margherita”. Ho due cani e due gatti

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